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Il Parco Nazionale di Timanfaya

Il vulcano Timanfaya, situato all’interno dell’omonimo parco nazionale (in spagnolo: Parque Nacional de Timanfaya), è situato nella parte sudovest di Lanzarote. L’intera area è vasta oltre 50 chilometri quadrati, ed è interamente fatta da lava vulcanica pietrificata. L’ingresso al parco è dominato dalla statua El Diablo, realizzata -indovinate un po’- da Cesar Manrique.

La più grande eruzione mai registrata del Timanfaya avvenne in sei anni, tra il 1730 e il 1736. L’attività vulcanica continua tutt’oggi, la temperatura nel nucleo della montagna varia infatti tra 100 e 600 gradi centigradi ad una profondità di 13 metri: un’attrazione per i turisti che scelgono di visitare il parco vulcanico è una dimostrazione nella quale gli addetti del parco buttano dell’acqua in un buco nel suolo, e dopo qualche secondo fuoriesce un geyser.

Secondo la testimonianza del sacerdote Lorenzo Curbelo, “Il 1 ° settembre 1730, tra le nove e le dieci di sera, la terra si aprì nel Timanfaya, e un enorme montagna rosa emerse dal seno della terra”. Da lì nulla è più stato lo stesso per Lanzarote, l’isola ne uscì completamente trasformata. Nove villaggi vennero sepolti e spazzati via e per sei anni la lava ha caratterizzato il sud, un quarto della superficie totale dell’isola: nelle vicinanze ci sono prati di cenere vulcanica. Ma non finì certo qui. Quasi un secolo dopo, nel 1824, le eruzioni del Timanfaya ripresero dando origine ai vulcani Tinguatón, Tao e Nuevo Fuego. A causa di queste eruzioni si ebbe una terribile carestia e gran parte della popolazione fu costretta ad emigrare. Da allora il paesaggio è stato plasmato da tecniche di coltura agricole di Lanzarote, che si sono mantenute nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri.

Oggi il Timanfaya è un’attrazione turistica tra le più apprezzati dell’isola, è possibile avvicinarsi al vulcano con una divertente visita guidata: lasciata l’auto nel parcheggio salirete su un autobus che percorrerà una stradina incredibilmente tortuosa a velocità inverosimile (per fortuna gli autisti sono esperti, e soprattutto sanno di essere gli unici a transitare sulla carreggiata), ogni tanto vi sarà data la possibilità di fermarvi e fare delle foto bellissime. Al termine del percorso vi sarà mostrata l’attività vulcanica ancora in corso: oltre al geyser descritto in precedenza, gli addetti inseriranno della paglia all’interno di un buco nel terreno, essa prenderà fuoco.

Vi faranno anche vedere come è stato costruito un barbecue naturale: sfruttando il calore proveniente dal vulcano viene messa della carne e delle verdure a cuocere, queste pietanze vengono servite nel ristorante panoramico del parco. Un’occasione gustosa per imparare qualcosa sui vulcani e sull’attività terrestre!

Se la visita guidata non vi basta e volete approfittare maggiormente di questo paesaggio lunare e indimenticabile, vi sarà data la possibilità di fare una bella passeggiata a dorso di cammello lungo il pendio sud del vulcano Timanfaya, nella zona chiamata appunto Echadero de los Camellos. Per la vostra comodità, il parco nazionale del Timanfaya è dotato di parcheggio, bar, ristorante, un negozio di souvenir e dei bagni pubblici.

Il giardino di cactus e il suo mulino.

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Jardín de Cactus, un magnifico giardino botanico di 5000 metri quadrati inaugurato nel 1990 e costruito su una ex cava, è stato l’ultimo intervento realizzato da César Manrique a Lanzarote.

Situato nel nord-est dell’isola, nel comune di Teguise, nella città di Guatiza, il Jardín de Cactus è circondato dalla più grande piantagione di cactus dell’isola, dedicata alle colture di cocciniglia, un prodotto di grande rilevanza finanziaria a Lanzarote nel XIX secolo.

Il Jardín de Cactus ospita oltre 10000 piante di cactus di oltre 1200 specie diverse, provenienti da zone lontane come Perù, Tanzania, Madagascar, Marocco, ecc. Il numero di esemplari di cactus è in costante crescita, poiché di tanto in tanto vengono piantate nuove specie per aumentare la diversità del giardino.

Il verde delle piante si staglia contro il cielo azzurro e il vulcano scuro alle spalle dell’attrazione, creando un’armoniosa esplosione di colori che impressiona i visitatori. Gli unici suoni che rompono la pace e la tranquillità che prevale sono il canto degli uccelli e gli insetti che fischiano, che danno al Jardín de Cactus un fascino ancora più particolare.

All’ingresso del Giardino dei Cactus di Lanzarote si trova una scultura di diversi metri di altezza a forma di cactus, che accoglie i visitatori, mentre altri monoliti di cenere vulcanica, che conservano la memoria degli anni passati, sembrano sfidare piante immense provenienti da ogni continente del pianeta.

All’interno si nota invece che la sua costruzione ricorda un antico anfiteatro, organizzato a terrazze, dove si trovano le diverse specie di cactus del giardino. Come nota discordante tra tante piante di cactus troviamo piccole vasche con pesci colorati e ninfee, che regalano una freschezza inaspettata tra l’aridità dell’ambiente.

Per chiudere il breve tour all’interno dell’attrazione si può infine visitare un antico mulino a vento risalente al XIX secolo, dove veniva macinata la tipica farina di mais delle Canarie.

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